Un disperato bisogno di incertezza: quando la ricerca costante di novità e stimoli diventa frustrazione

Vi è mai capitato di inziare un progetto e poi di non riuscire a terminarlo, perchè nel frattempo la vostra attenzione è stata catalizzata da un’altra attività e avete rivolto altrove le vostre energie?


Quante volte vi siete ripromessi di finire quel libro che avete lasciato da settimane sul comodino e poi le vostre buone intenzioni sono inesorabilmente crollate quando, ascoltando l’amica parlare della sua recente lettura, siete corsi in libreria ad acquistare il nuovo volume?


Quante volte vi siete ripromessi di allenarvi con costanza in palestra e avete anche acquistato tutto il necessario per farlo e poi vi siete ritrovati a prendere lezioni di tennis, a nuotare con l’amica, a camminare con il vostro compagno?

Gli esempi potrebbero essere davvero tanti e diversi a deconda delle vostre abitudini e passioni nella vita. Ma alla base di ognuna di queste differenti esperienze c’è un costante che si ripete sempre uguale ed è questa: ogni volta che iniziate qualcosa, tendete a lasciarla a metà per passare subito ad un’altra attività che ha catturato di più il vostro interesse e nella quale, proprio perchè è nuova, trovate maggiori stimoli.

La vostra difficoltà di portare a termine le cose, perchè in costante ricerca di nuovi stimoli ed emozioni, è comune a tante persone.

Che si tratti di un lavoro, di uno sport o di un hobby, non c’è differenza. Il punto è sempre lo stesso: non riuscite a portarlo avanti e tendete ad aprire più porte di quelle che riuscite a chiudere.

All’inizio vi sentite motivati e magari anche eccitati all’idea di cominciare una nuova “avventura” o buttarvi in un’attività che non conoscete e non avete mai fatto prima. Ciò che importa è che sia qualcosa di insolito e nuovo. L’ignoto e l’incerto non vi spaventa, anzi accende la vostra creatività e la vostra energia.


Ma attenzione!!!!

Ad un certo punto qualcosa dentro di voi si rompe e la vostra motivazione sciama pian piano, inspiegabilmente. E’ allora che si fa strada dentro di voi il desiderio di trovare “qualcos’altro” di più interessante e stimolante, mettendo da parte ciò che avete cominciato.

Così finite per raccontare a voi stessi la vecchia favoletta del “Tanto non mi interessava davvero…” oppure l’altra consolante versione del “Magari ci riprovo in un altro momento”. La vostra capacità di attenzione sul progetto iniziato decresce inesorabilmente sin quasi a dissolversi: il risultato è che vi dimenticate persino di aver cominciato quel progetto o del perchè avevate deciso di iniziarlo. La verità è che non ci riproverete probabilmente mai più… o forse, svogliatamente, dopo qualche tempo, per poi lasciare nuovamente le cose a metà.

Si tratta di un atteggiamento che spesso lascia esiti decisamente spiacevoli o negativi: ci si inizia a sentire incapaci di impegno, annoiati, privi di iniziativa o peggio si comincia a perdere la stima di sé e la fiducia nelle proprie capacità e nella propria forza e determinazione.

Alla lunga, un atteggiamento del genere può provocare sofferenze psicologiche legate al calo di autostima e di motivazione, ad un senso strisciante di noia e disinteresse diffuso, ad una forma di apatia e pigrizia fastidiose fino a impedirci di sviluppare concretamente abilità e capacità che invece ci servirebbero per realizzarci!

 

Ma cosa c’è all’origine di questo comportamento?

Alla base di tutto c’è ancora una volta un bisogno. Una dinamica emotiva che ci spinge a cercare esperienza nuove per soddisfare un desiderio di incertezza e ignoto assai stimolante.


Ogni volta che ci buttiamo a capofitto in un’esperienza nuova lo facciamo per saziare la nostra sete di avventura, alla ricerca di nuovi stimoli. Un desiderio del tutto umano e legittimo, che potrebbe anche avere risvolti sani e benefici, se si mantenesse entro certi limiti e non raggiungesse picchi estremi di “diserzione” massiva e sistematica.

Quand’è che cominciamo a sentire disagio?

Quand’è che comincia a manifestarsi nella nostra vita la difficoltà?

La risposta è presto detta.


Le emozioni diventano negative quando il nostro continuo rimandare le situazioni ed evitare di chiudere le cose ci causa un turbamento.

Ovvero quando diventiamo in qualche modo consapevoli che il rincorrere le emozioni cambiando costantemente direzione non è sano per voi, nè per chi vi sta accanto, perchè provoca un senso di smarrimento e confusione. Inoltre avvertiamo un senso di insoddisfazione, quando capiamo che il non portare a termine a nulla e chiudere capitoli della nostra vita crea un senso di incertezza talmente forte, che non abbiamo più punti di riferimento e cominciamo a pensare di non essere sufficientemente capaci o all’altezza per l’avventura nella quale ci siamo lanciati.

Si abbandona, dunque, il campo per una combinazione di fattori differenti, fra cui possiamo riconoscere, in maniera predominante, la paura di non risultare “perfetti” in ciò che stiamo facendo, il terrore che, una volta portata a termine quell’attività, ci sarà il vuoto ad attenderci e quella domanda che da un lato corrode la mente e dall’altro la travolge: “E adesso????!!!”.


Quello che in tutte le circostanze viene a mancare è la mancanza di auto-disciplina, ovvero la nostra incapacità nel governare i nostri istinti e le nostre inclinazioni, lasciando libero campo alle paure e all’incostanza e lasciando che a governarci sia l’ignoto più che la certezza di ciò che vogliamo realmente dalla vita e da noi stessi.


Questa capacità di controllare le cose ed essere padroni delle nostre peculiari dinamiche emotive non è innata nell’uomo, che per sua natura tende ad essere ondivago ed incostante.

La verità è che, come accade per la maggior parte delle cose, questa competenza va allenata costantemente e con impegno, attraverso un percorso di consapevolezza che permetta di conoscere i nostri limiti, scoprire le nostre zone d’ombra e canalizzare l’energia nella giusta direzione. Vi garantisco che al termine non solo aumenterete la percentuale di progetti conclusi e portati a termine, ma – cosa ancora più importante – sarete perfettamente in grado di conoscere e dominare le vostre emozioni invece che esserne preda.

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