Quando a creare problemi è la resistenza al cambiamento

A chi di voi non è mai capitato di sentirvi in difficoltà di fronte ad un cambiamento rispetto alla routine quotidiana, ad esempio nella vostra carriera professionale?

Ad esempio quando il vostro capo vi ha affidato una nuova responsabilità oppure quando le vostre mansioni sono state cambiate per abbracciare nuove attività, in seguito ad una maternità oppure un cambiamento nell’organico.


Voglio dirvi che questa sensazione di disagio e difficoltà era del tutto fondSta. E non siete i soli ad avvertirla. Fa parte della natura dell’essere umano e delle dinamiche relazioni che tutti noi viviamo quando ci rapportiamo agli altri.

La causa di tutto ciò è da rintracciare nelle forze interne, quasi sempre inconsce, che agiscono in ognuno di noi, quando si presenta una situazione nuova da affrontare e quando interviene un cambiamento nella nostra vita.


Le più significative e importanti sono:


la paura di cambiare le proprie abitudini
la paura che il proprio cambiamento non venga approvato o accettato dalla comunità o dalle persone significative della nostra vita
la paura di non essere più riconosciuto
la paura di non riconoscersi, di diventare un altro, di non avere più una personalità ben definita e stabile
la paura dell’ignoto
la paura del nuovo.

 

Queste paure, che possiamo riassumere in un’unica, generica paura di cambiare, costituiscono delle “autocensure”. Esse agiscono in modo inconsapevole impedendoci di prendere in considerazione tutto ciò che potrebbe minacciare la stabilità della personalità, compreso ogni possibile cambiamento, anche se questo cambiamento è migliorativo.


Per quanto riguarda gli ostacoli esterni che possono opporsi al cambiamento, ci possono essere partner, parenti, amici, collaboratori ecc. che non vedono con favore un aumento dell’indipendenza, autostima, sicurezza e autocontrollo della persona, in quanto questi miglioramenti potrebbero indurlo a stabilire nuovi rapporti sociali preferibili rispetto a quelli correnti.

Infatti, spesso l’accettazione del cambiamento, comporta un cambiamento nei rapporti di forza e di dipendenza tra le persone coinvolte e può essere fonte di scontento, gelosia o invidia da parte di qualcuno.

Sì, ma come si fa a reagire al cambiamento, invece che esserne succubi o, peggio, vittime?

Per prima cosa resta sempre te stesso: non negare mai le tue esigenze e bisogni. Perchè non c’è niente di peggio che cercare di diventare diverso da ciò che tu sei. Reprimere il nostro io crea sempre situazioni di disagio. Per cui cerca di canalizzare le emozioni più che legittime che il cambiamento scatena in te verso azioni e slanci positivi!

Cerca di analizzare la situazione innescata dalla novità, valorizzandone gli aspetti positivi e più interessanti per te: ad esempio il fatto di conoscere persone nuove o di visitare posti che non hai mai visto prima.

Un altro aspetto positivo del cambiamento può essere una rinnovata consapevolezza: il fatto di constatare che sai fare molte più cose di quelle che pensavi o che fino a questo momento pensavi fossero impossibili.

Come vedi dalle situazioni nuove puoi sempre ricavare cose utili, piacevoli ed istruttive. Non lasciare che le tue paure e i pregiudizi ti impediscano di giovare di tutte questi elementi positivi.

Ricorda che il cambiamento è una costante che accomuna ciascuno di noi. Tutto intorno a noi è in costante evoluzione e cambia sotto i nostri occhi: sentimenti, persone, luoghi e persino la natura. Pur essendo qualcosa di naturale, il cambiamento ci spaventa e nella maggior parte dei casi tentiamo di combatterlo e di resistergli, evitando le situazioni che possono generarlo. Ma quando è la vita che ci getta all’improvviso in situazioni nuove, non preventivate, il cambiamento entra nella nostra vita e ci spiazza. Se davvero vuoi vivere la vita al 100% delle tue possibilità, non resistere al cambiamento.


Accoglilo come un processo naturale che fa parte della vita e spingiti fuori dalla tua zona di comfort.


La zona di comfort è quell’isola mentale in cui ci rifugiamo, dove abbiamo l’illusione di sentirci protetti e al sicuro. Il cambiamento ci costringe ad uscire dalla zona di comfort e a metterci di nuovo in discussione.

E’ come se fossimo i piloti di un aeroplano e la zona di comofort equivalesse a tenere innescato il pilota automatico. Mettiamo il caso che si verifichi una situazione di maltempo improvviso o un’emergenza: a quel punto saremmo costretti a togliere il pilota automatico e a prendere in mano i comandi di guida manuali.


Reagire al cambiamento è la stessa cosa! Non è niente di drammatico o sconvolgente: si tratta semplicemente di uscire dalle tue abitudini consuete e dai tuoi automatismi, per allargare il tuo perimetro “di sicurezza” e vivere nuove esperienze. Pensa a quante emozioni nuove e sbalorditive ti aspettano dietro l’angolo: puoi scroprire nuove passioni, capacità e modi di vivere! Insomma un nuovo TE stesso! :D

 

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